Esistono certi percorsi che, nell'immaginario collettivo, rappresentano non soltanto itinerari geografici da attraversare, ma autentiche esperienze emozionali che bisognerebbe sperimentare almeno una volta nella vita.
Il Consiglio d'Europa cominciò a "certificarli" nel lontano 1987, con il "Cammino di Santiago", vera e propria immersione spirituale che attrae giovani e meno giovani di ogni parte nel mondo in un pellegrinaggio che li conduce fino all'estrema costa portoghese. Da qualche settimana, il lungo elenco di itinerari certificati dall'organismo europeo si è arricchito di un nuovo percorso: la Rotta di Enea.Si tratta di un viaggio che, ispirato alle gesta dell'eroe reso celebre dalle narrazioni virgiliane, si snoda dalla mitica Troia (Ilios) in Turchia e tocca le sponde di Grecia, Tunisia, Albania e Italia, con 21 tappe principali, 6 siti Unesco e attraversando 3 Parchi nazionali e siti archeologici in cui Storia e Mito si intrecciano in maniera impressionante. Il prestigioso riconoscimento, che punta a «valorizzare il turismo culturale e gli scambi economici come occasione di conoscenza, incontro e consolidamento dei valori europei e universali nella ricchezza delle diversità», è frutto dell'impegno profuso dall'Associazione "Rotta di Enea" e, in Italia, ovviamente, concentra le tappe lungo le coste meridionali, tra Puglia, Sicilia, Calabria, Campania e Lazio.
Non poteva quindi mancare l'approdo a Cuma, prima colonia greca nel Mediterraneo occidentale, considerata autentica culla della civiltà moderna, dove il condottiero incontrò la Sibilla alla ricerca di oracoli a lui favorevoli.
E non poteva poi mancare la tappa nel Parco archeologico dei Campi Flegrei, un vero e proprio museo a cielo aperto, ricco di suggestioni e testimonianze incastonate nel tessuto urbano in una sorta di magica commistione tra storia, mito e leggenda. Del resto, le peculiarità del compendio dei Campi Flegrei rappresentano ormai una realtà riconosciuta e, gradualmente, sempre più vissuta anche in termini di vocazione turistico culturale.Fu, circa trent'anni fa, una coraggiosa iniziativa organizzata dal quotidiano Il Mattino dall'emblematico titolo "Viaggio nel Mito" a portare all'attenzione dell'opinione pubblica nazionale un patrimonio storico e culturale che troppo spesso era stato ignorato: in due giorni si riversarono tra Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida, oltre duecentomila visitatori in una sorta di riedizione dell'esperienza dei Musei-Porte-Aperte lanciate negli anni '90 a Napoli.
Oggi, il riconoscimento della "Rotta di Enea" da parte del Consiglio d'Europa sembra voler mettere il sigillo alla definitiva vocazione culturale della "Terra ardente" e fa il paio con l'attribuzione del riconoscimento a Procida Capitale della Cultura per il 2022: un fermento di iniziative, eventi e manifestazioni che è destinato a modificare l'approccio con il territorio e, con gli opportuni investimenti, a trasformare quel turismo "mordi-e-fuggi" finora dominante, in una nuova e produttiva modalità per vivere esperienze stanziali capaci di arricchire il bagaglio culturale dei visitatori. Una filosofia che da tempo è l'obiettivo dichiarato anche del nostro complesso, Al Chiar di Luna, dove ai nostri ospiti offriamo l'opportunità di immergersi in quelle che definiamo le "Al Chiar di Luna Experience": un soggiorno, cioè, finalizzato a conoscere il territorio e ad apprezzarne le bellezze, i valori, la storia, in modo che ciascuno, al termine della permanenza, possa tornare alla propria vita con un bagaglio di arricchimento emotivo e culturale. E con la voglia di tornare a trovarci quanto prima...