Le considerazioni del comparto sommelier del Complesso Al Chiar di Luna.
Ma possibile che il Piedirosso trovi sempre più proseliti nel Vesuviano e che la Falanghina debba eccellere addirittura in Molise? E i Campi Flegrei? Domande che vengono spontanee seguendo le cronache della 45.ma edizione del Vinitaly, la più grande fiera del mercato vinicolo al mondo, andato in scena a Verona fino all’11 aprile. In cinque giorni di esposizione, al Vinitaly sono stati in migliaia i visitatori ad aggirarsi tra gli stand che ospitano oltre 4mila aziende provenienti da 23 Paesi del mondo su un’area di 92mila metri quadrati. Una mostra-mercato che quest’anno fa i conti con la crisi internazionale e con il trend in calo dei consumi, anche a livello nazionale. Pur tuttavia, il mercato del vino rappresenta una filiera di assoluto valore nell’economia italiana, in grado di movimentare 13,5 miliardi di euro ed oltre un milione e 200mila addetti. In questo contesto, anche la Campania e Napoli la fanno da protagonisti. Ma quel che ancora sorprende è la scarsa incidenza di un prodotto di assoluto valore come il vino dei Campi Flegrei: delle 46 aziende vinicole presenti al Vinitaly 2011, soltanto 7 producono il D.O.C. Della “Terra ardente”, sia Piedirosso che Falanghina.?? «Il “rosso” però – sottolinea Daniele Mazzella, l’esperto del ramo enologico del Complesso Al Chiar di Luna – risulta maggiormente diffuso nelle sue versioni di origine vesuviana. E d’altra parte, un progetto specifico da qualche tempo ha visto impiantarlo addirittura nell’area archeologica di Pompei, quale vitigno che assume il valore di testimonianza dell’epoca romana. Meno atteso è invece il successo che riscuote la falanghina “straniera”. Eppure, – aggiunge Mazzella – il bianco flegreo vanta tradizioni secolari e si ritiene che sia addirittura precedente come epoca alla falanghina del Sannio, il più diffuso tra i vitigni del genere». In tal senso, al Vinitaly 2011 si è già consumato un autentico “sgarro” (in senso ironico…) per i “maestri vignai” di Pozzuoli, Quarto, Bacoli e Monte di Procida: ad ottenere la Gran Menzione al Concorso Enologico Internazionale del Vinitaly 2011, non è stata infatti una Falanghina flegrea, bensì quella prodotta da una azienda molisana, con il “Nysias – Falanghina del Molise D.O.C.” (un nome suggestivo che rimanda alla nutrice del Dio Bacco):una Falanghina firmata 100% Molise. Per il Vinitaly 2012, dunque, il “guanto di sfida” per i produttori flegrei è già stato gettato…