I dati Istat del 2015 rivelano le tendenze del matrimonio.

Il vecchio adagio recitava «Mogli e buoi dei paesi tuoi», per sottolineare la tendenza tutta italica di scegliere la propria partner di vita con origini geo-anagrafiche simili: una sorta di “istruzioni per l’uso” del matrimonio che in qualche modo assicurava una lunga durata alla vita di coppia. A leggere l’ultima rilevazione dell’Istat del 2015 pubblicata nei giorni scorsi, invece, il vecchio proverbio andrebbe rimodulato in… «Mariti e buoi dei paesi tuoi».

I maschi italiani, infatti, sono molto più propensi delle femmine a unirsi in matrimonio con partner di nazionalità diversa: su 24.018 matrimoni in cui almeno uno dei due sposi sia straniero, ben 13.642 sono unioni fra sposo italiano e sposa straniera, 6.322 sono con entrambi gli sposi stranieri e soltanto 4.050 fra spose italiane e sposi stranieri.

Al sud, in particolare, si registra la minore propensione delle donne a scegliere un partner straniero (appena 603), dato che supera soltanto quello delle isole (257), rispetto ai 2.314 matrimoni analoghi del nord (1.288 nel nord-ovest e 1.026 nel nord-est).


Differenze Nord-Sud simili anche quando la coppia è inversa, lui italiano e lei straniera: al Sud sono 2.106 contro i 7.422 del Nord.


Gli uomini italiani che nel 2015 hanno sposato una cittadina straniera hanno nel 20% dei casi una moglie rumena, nel 12% un’ucraina e nel 6% una russa. Nel complesso oltre una sposa straniera su due è cittadina di un paese dell’Est Europa. Le donne italiane che hanno sposato un cittadino straniero, invece, hanno scelto più spesso uomini provenienti dal Marocco (13%), dall’Albania (11%) e dalla Romania (6%). Complessivamente, in questa tipologia di coppia, il 32% degli sposi è cittadino di un paese dell’Est Europa, il 27% di un paese africano.


Sono tantissimi gli spunti che emergono dall’annuario Istat e, come avrete già letto su tutti i giornali, la tendenza complessiva è di un aumento dei matrimoni nel 2015 dopo alcuni anni di decremento: 194.377 matrimoni nello scorso anno, circa 4.600 in più rispetto al 2014.

Se è vero che cresce il numero di matrimoni, sempre più coppie scelgono il rito civile. Nel 2015 sono stati 88.000 – l’8% in più rispetto al 2014 – e rappresentano ormai il 45,3% del totale dei matrimoni. Gran parte di questo aumento è dovuto alle seconde nozze, ma il rito civile è sempre più scelto anche nei primi matrimoni di coppie italiane.


Quel che invece conferma l’andamento degli anni precedenti è l’aumento dell’età in cui ci si sposa da celibi o nubili: gli uomini nel 2015 avevano 34,66 anni di media, le donne 31,69.


E qui si aprirebbero diverse chiavi di lettura: effetti della crisi o tendenza da “bamboccioni”?

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