DAL MONDO SOCIAL UNO STRUMENTO UTILISSIMO PER GLI SPOSI E GLI INVITATI
Il più recente in ordine di tempo è stato un paio di giorni fa #danieleandfilippa, per le nozze televisive sul canale Real Time del vincitore del Grande Fratello Vip, Daniele Bossari, con l’olandesina volto noto della tv italiana, Filippa Lagerback.
Il più cliccato (e produttivo in termini di riscontri economici) è stato invece di sicuro #ferragnez, l’evento mediatico più prorompente dei tempi recenti per il matrimonio tra la influencer per eccellenza, Chiara Ferragni, ed il rapper Fedez, trasmesso in diretta planetaria con milioni di visualizzazioni tra Facebook, Instagram e Twitter. La palma d’oro del più sorprendente, però, in termini di originalità e di contrapposizioni nel dibattito social è senza dubbio #gtspusarizio per l’unione tra Teresanna Pugliese e Giovanni Gentile, la coppia nata dall’imprimatur di Maria De Filippi in “Uomini e Donne”, dove l’utilizzo del termine dialettale sposalizio è stato utilizzato come tema di un evento che ha simulato la Festa di Paese ed è assorto a etichetta, racchiudendo le cosiddette “storie” di Instagram sotto un’unica cornice virtuale. Insomma, parliamo dell’hashtag, termine che i millenial già conoscono a menadito ma che anche gli utenti social più attempati hanno ormai acquisito nel proprio bagaglio di conoscenze. Si tratta di una parola-chiave, un’etichetta (che in inglese si traduce in “tag”, appunto) preceduta dal simbolo del cancelletto # (in inglese “hash”). E proprio l’utilizzo dell’hashtag del matrimonio sta ormai diventando un autentico “must” per un duplice motivo: innanzitutto per sentirsi al passo con i tempi, ma anche per un risvolto di utilità assolutamente indiscutibile legato alla possibilità di canalizzare in un unico “contenitore” virtuale tutte le immagini e notizie del proprio evento, “postate” da chi festeggia le nozze ma anche da tutti gli altri partecipanti, invitati o parenti che siano. Ma come sceglierlo? Le tendenze lasciano aperta qualsiasi preferenza. C’è chi privilegia il filone classico, aggiungendo i nomi degli sposi all’hastag #matrimonio o chi si limita ad inserire le iniziali subito dopo il cancelletto. C’è poi chi preferisce utilizzare termini anglofoni come #wedding o chi si orienta su un idioma del tipo luiamalei sempre preceduta dal cancelletto. E ancora, la data o addirittura una frase significativa della propria storia d’amore, talvolta composta da più parole: tipo #daldprimomomentochecisiamoincontrati. Difficile da leggere? Beh, è una difficoltà “obbligata” perché gli hashtag non devono assolutamente contenere spazi, altrimenti non funzionano nei sistemi social, e quindi talvolta possono apparire anche incomprensibili di primo acchito. Una volta scelto il proprio hashtag ci si può poi sbizzarrire in creatività e fantasia per la diffusione: c’è chi sceglie di indicarlo sin dalle partecipazioni e chi invece opta per specifici flyer distribuiti nella location che ospita i festeggiamenti, chi lo invia tramite messaggistica istantanea (come whatsapp o messenger) o chi allestisce parti delle attrazioni con l’indicazione del tag (ad esempio il photoboot o sul tablò). Qualsiasi modalità, insomma, purché gli utenti web e social possano poi in qualsiasi momento connettersi all’evento, trovando in un unico contenitore virtuale tutte le testimonianze dell’evento stesso. E per gli sposi, nei giorni successivi all’evento, ci sarà quindi un intero archivio aggiuntivo cui attingere per creare ulteriori prodotti multimediali in aggiunta al libro delle foto o al video del matrimonio. Insomma, creare un hashtag del proprio evento non è soltanto una moda ma anche una vera e propria utility. E voi? Quale hashtag sceglierete per il vostro matrimonio? Fateceli sapere e… ovviamente, non dimenticate di aggiungere il nostro hashtag #ilmatrimoniochestaisognando