Non è Pasqua senza Casatiello Ma quello rustico o quello dolce? (entrambi…) C’è una parola magica che sintetizza la Pasqua e la Pasquetta in quanti abbiano almeno una volta nella vita avuto a che fare con la tradizione partenopea: no, non parliamo della «Pastiera», regina incontrastata dei dolci legati al periodo, bensì del «Casatiello». Non tutti sanno però che, a Monte di Procida (ma anche in diverse altre zone in qualche modo legate alla tradizione marinara, dalla Penisola Sorrentina alle aree costiere del Casertano) il Casatiello non è soltanto il rustico per eccellenza della gastronomia napoletana, bensì è anche, anzi, soprattutto un dolce. Il Casatiello Dolce è un dolce molto particolare, per la verità, perché contiene ingredienti sorprendenti e richiede una lunga preparazione prima di poter essere pronto per la tavola. Come per tutte le ricette tramandate nel tempo, anche per il Casatiello Dolce in ogni famiglia c’è chi garantisce di essere depositario della “formula magica”, quella originale. L’elemento caratterizzante, tuttavia, è senza dubbio l’utilizzo del “lievito madre”, ovvero del «crìscito». Da lì, con l’aggiunta di altri ingredienti, spezie ed aromi (dallo strutto alle uova, dalla cannella ai chiodi di garofano), viene fuori un impasto particolarmente saporito e, una volta lievitato (per oltre 24 ore) ed infornato (preferibilmente in un forno a legna), ne deriva una sorta di panettone molto più corposo che viene infine decorato con glassa di albume e confettini colorati, i cosiddetti “diavolilli”. Insomma, una delizia per il palato che può essere gustata sia a colazione, inzuppata in una ricca ciotola di caffèlatte, sia a fine pranzo, accompagnata da un vinello leggero o da liquori a seconda delle preferenze. Tranquilli, per chi sceglierà di trascorrere Pasqua e Pasquetta Al Chiar di Luna non mancherà nessuna delle due versioni: che scegliate il menù di mare o che preferiate il menù di terra, avrete modo di degustare sia il Casatiello rustico, nel corso dell’aperitivo di benvenuto, sia il Casatiello Dolce in chiusura del pranzo. Del resto, una ricorrenza come questa va onorata fino in fondo…