Terra ricca e feconda sotto ogni punto di vista, i Campi Flegrei non sono da meno in quanto a idrografia. L’ingente quantità di acqua, dovuta alla presenza del mare ma anche alle numerose falde acquifere, è un’importante risorsa per la zona. I laghi flegrei sono quattro: il lago D’Averno, il lago di Lucrino, il lago di Fusaro e il lago Miseno.

Il lago di Averno

Senza dubbio il più noto di tutti è il lago di Averno, citato persino da Omero e Virgilio nelle loro opere. Di origine vulcanica e dalla forma ellittica, tra tutti i laghi flegrei, è il secondo lago per dimensione. Il nome Averno, dal greco ?ορνος, sta ad indicare l’espressione “senza uccelli”.  Esso si trova all’interno di un vulcano spento formatosi circa 4000 anni fa. Dunque, con ogni probabilità, le esalazioni di idrogeno solforato ed acido carbonico del cratere, non ancora esauritesi, hanno contribuito a rendere poco ospitale la zona. Per i greci ed i romani, il lago era l’accesso all’Oltretomba, il regno di Plutone. Nell’Eneide, Virgilio ci narra la discesa di Enea agli Inferi guidato dalla Sibilla Cumana per ricevere consigli su dove fondare la nuova patria. In epoca romana, l’Averno era parte della straordinaria infrastruttura del Portus Iulius, imponente scalo navale dedicato ad Ottaviano Agusto. Il porto romano comprendeva anche il lago Lucrino al quale l’Averno era collegato mediante un canale navigabile e attraverso una serie di cunicoli interrati concepiti secondo ingegnosissime strategie militari. Oggigiorno, una passeggiata attorno al lago, circondati da una natura rigogliosa e alla scoperta di meravigliosi resti archeologici, è un’esperienza da non perdere assolutamente. Il paesaggio, un tempo inospitale, è ora un’oasi naturalistica. Inoltre, avrete modo di apprezzare alcune delle testimonianze più preziose e affascinanti della storia, il Tempio di Apollo (maestoso complesso termale di età imperiale) e l’Antro della Sibilla. Sarete letteralmente avvolti da un’atmosfera suggestiva in cui storia e mito si sposano perfettamente. Vuoi saperne di più sul Lago d'Averno? Leggi il nostro articolo dedicato. 

Il lago di Lucrino

Il lago di Lucrino è più piccolo dei quattro specchi d’acqua flegrei. Come si può intuire, in origine non aveva delle dimensioni così ridotte. Esso era separato dal Mediterraneo da una lingua di terra lunga e stretta su cui transitava la via Herculanea, la mitica strada costruita dall’eroe greco Ercole. Nel 1538, infatti, venne rimpicciolito dall’eruzione che, in una sola notte, diede vita al Monte Nuovo. L’evento trasformò totalmente i connotati del paesaggio. A causa del ciclico fenomeno del bradisismo, il lago di Lucrino è stato inghiottito dal mare per un certo periodo. Il nome deriva dal latino “lucrum”, cioè profitto, per via del remunerativo allevamento di pesci e ostriche creato nel I secolo a.C. Inoltre, il lago venne adibito, parzialmente, ad insediamento militare romano, di cui purtroppo restano scarse tracce. Assieme al lago d’Averno, venne inglobato nel Portus Julius, oggi sommerso. Vuoi saperne di più sul Lago Lucrino? Leggi il nostro articolo dedicato. 

Il lago Miseno

Visto dall’alto, il lago Miseno si presenta diviso dal mare mediante rocce di tufo. Conosciuto anche come Mare Morto, è un antico cratere vulcanico invaso dall’acqua di mare al quale è collegato mediante due foci. Offre una vista spettacolare dei centri abitati di Bacoli e delle sue frazioni che si affacciano sulle sue rive. Deve al suo nome a Miseno, leggendario compagno di Ulisse citato nel poema omerico. Virgilio, nell’Eneide, lo converte poi in eroico guerriero troiano al seguito di Enea. Secondo la leggenda, il celebre personaggio epico perse la vita proprio qui e venne sepolto a Capo Miseno. In epoca romana, assieme alla rada immediatamente contiguo, costituiva il porto di Miseno. Qui era localizzata la classis misenensis, imponente flotta imperiale romana. Sembra che proprio qui Nerone uccise sua madre Agrippina e che vi morì, inoltre, l’imperatore Tiberio di ritorno da Capri. Leggi il nostro articolo dedicato. 

Il lago Fusaro

Il Lago Fusaro, lago costiero dalla caratteristica forma trapezoidale, è noto anche come Acherusio. Il nome trae origine dal fatto che, anticamente, veniva identificato con la palude infernale formata dal leggendario fiume Acheronte, meglio conosciuta come Acherusia palus. Sulle sue sponde, i romani edificarono una folta schiera di ville e stabilimenti termali. Successivamente, in epoca medievale, il lago divenne infusarium, ovvero, venne utilizzato per macerare la canapa o il lino. Di qui, il nome Fusaro. Nel XVIII secolo, l’area diventò riserva di caccia e pesca dei Borbone. Su una pittoresca isoletta al centro del lago, il re Ferdinando IV fece costruire un raffinato gioiello di architettura tardo-barocca, su progetto dell’architetto Vanvitelli. Si tratta della Casina Vanvitelliana, palazzina in stile rococò, che un caratteristico ponticello congiunge alla terraferma.

Vuoi saperne di più? Puoi leggere il nostro articolo sul Lago Fusaro!